Itinerario leggendario

Per scoprire e conoscere al meglio le leggende che riguardano la Città Eterna, è necessario attraversa e passeggiare tra i luoghi che hanno dato vita a personaggi e miti leggendari.

Iniziamo con la splendida Piazza Navona.

Costanza de Cupis, una nobildonna romana vissuta nel Seicento, era tanto orgogliosa della perfezione delle sue mani da farsene fare un calco,  esposto in seguito nella vetrina di un formatore in Via dei Serpenti. Un canonico, notandolo, disse che quella mano, se apparteneva realmente ad una donna, correva il rischio di essere tagliata. La frase pronunciata dal canonico, venne riferita a Costanza, che da quel giorno visse nel terrore che potesse davvero accadere, finché, poco tempo dopo, mentre cuciva si punse con un ago che le procurò una ferita infetta e la mano dovette sfortunatamente essere amputata. Poco dopo la poveretta morì. Sembrerebbe che nelle notti di luna piena si veda il riflesso di una mano bianca apparire ad una finestra o su uno degli specchi di Palazzo de Cupis.

Villa Pamphilj

Se in una notte burrascosa, vi siete trovati all’interno di Villa Doria Pamphilj e se vi capitasse di sentir sorgere un fragore infernale di ruote, potreste essere certi che si tratta della Pimpaccia, ossia di Olimpia Maidalchini, bellissima cognata del Papa Innocenzo X, che esce dalla villa su di un cocchio d’oro trascinato da cavalli con occhi di fiamma e corre per le vie di Roma, lasciandosi dietro una scia di fuoco, per sparire poi improvvisamente, all’altezza di Piazza Navona. Donna Olimpia era assai antipatica ai romani, da ben tre secoli, che l’accusavano tra l’altro, di essere l’amante del Pontefice.

Castel Sant’Angelo e Mastro Titta

Il vero nome di questo personaggio è Giambattista Bugatti, penultimo boia di Roma che eseguì ”giustizie” in ben 68 anni di carriera. Nessun altro boia in nessun altro Paese lo ha mai uguagliato. Si vocifera che ami passeggiare, alle prime luci dell’alba, con il suo manto scarlatto, nei luoghi dove ha eseguito le sentenze, ossia ai Cerchi (di fronte la chiesa di Santa Maria in Cosmedin), al Popolo (Piazza del Popolo) e soprattutto al Ponte (Ponte Sant’Angelo), dove è possibile vederlo davanti ad un’antica abitazione all’angolo tra Via Paola e Lungotevere degli Altoviti. Si dice che a volte, offre anche una presa di tabacco a colui che incontra; è importante ricordare che la tabaccheria, come il manto, sono entrambi conservati al Museo Criminologo di Via Giulia e che Mastro Titta era solito offrire del tabacco ai condannati poco prima di essere giustiziati.

Piazza di Spagna

Spesso, specialmente nelle sere d’Autunno, per i vicoli di Trastevere, passa silenziosa una figura di donna con il viso celato da un velo nero. Stiam parlando di Lorenza Feliciani, la bella romana, moglie del famoso mago Giuseppe Balsamo più noto come Conte di Cagliostro. Rasentando i muri, in silenzio, l’apparizione di cui nessuno ha mai visto il volto, arriva al ponte Garibaldi, lo attraversa e raggiunge Piazza di Spagna. Qui nel luogo dove Cagliostro fu arrestato, dopo essere stato accusato da lei stessa di stregoneria, e scompare nell’ombra, mentre dal nulla esce una risata di scherno ed un grido che pronuncia il nome di Lorenza.

Torre delle Milizie

La Torre delle Milizie risale all’undicesimo secolo e prende nome da una nobile famiglia del Medioevo.  Ha perso il terzo ed ultimo livello dopo essere stata colpita da un fulmine nel 1300 circa, ma domina tuttora i Mercati Traianei. La leggenda però, la fa risalire ancora di più all’antichità, esattamente all’epoca romana; infatti è dalla sua cima che Nerone si sarebbe affacciato a suonare la lira mentre Roma bruciava. Se si sta bene attenti, nelle notti di luna piena, è possibile vederne il fantasma nei pressi con una lira in mano e lo sguardo che riflette le fiamme.

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